A cura di tiziano rossetto
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ARTESENZAREGOLE
a cura di Tiziano Rossetto
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Gian Giorgio Massara Sono trascorsi ventun anni dall'inaugurazione della prima Biennale riguardante le "Trame d'Autore". Nel corso di decenni, figura di spicco - creativa e infaticabile - è stata Silvana Nota, art curator indipendente, che sino al trenta Giugno "dirigerà" il susseguirsi di tutte le mostre in Piemonte legate a questo tema. Cinque le sedi espositive, dall'Accademia Albertina la cui Sala Azzurra accoglie le opere vincitrici della scorsa edizione (Alikhami Reyhanek e A. Lucia Rizzello), alla Imbiancheria del Vajro di Chieri che ospita i lavori selezionati, a Palazzo Opesso ove si registra la storia delle Trame d'Autore destinate a sfociare nella Fiber Art. Infine, Bonetto Design (Chieri) - il cui accostamento di opere d'arte e oggetti da Showroom s'identifica con il "vivere nell'arte" - e il Filatoio di Caraglio: un'atmosfera qui che abbraccia alcune ormai storiche Trame d'Autore. I Personaggi. In primis è doveroso segnalare il PREMIO ALLA CARRIERA giustamente assegnato a Paola Besana, autrice che esordisce nel 1958 accostandosi quindi a grandissimi nomi internazionali del mondo dell'arte; successivamente i vincitori ex aequo dell'attuale edizione, Bartu Basogiu (Turchia) e Nikola Filipovic (Montenegro). In più la segnalazione dovuta a Choudray Vagaram appassionato del vasto mondo della cromìa. Importante l'incontro con Giustino Caposciutti (che colleziona un nostro vecchissimo "filo d'arte") e con gli autori legati all'antica tradizione del Bandera. Piace segnalare la presenza di Valeria Scuteri la cui opera esposta significa "l'abbraccio tra un giovane vento e una terra di primavera". Un susseguirsi dunque di mostre di qualità indiscussa - individuate da una Giuria tutta al femminile - che propone nomi già conosciuti oppure di personaggi giunti da lontano, uniti dal desiderio di storicizzare il rapporto fra il mondo antico e l'arte del III millennio; importante per tutti è l'utilizzo del "medium tessile" quale esaltazione del mezzo manuale. Un recupero dovuto. Abbandonata Chieri, è d'uopo spingerci sino a Romano Canavese dove un'altra signora e collega - Marilina Di Cataldo - presenta la mostra "Donne in Liberty" (Le jardin fleuri, sino al 30 novembre), in parallelo con l'Esposizione di Pordenone ("Femme 900") e con la reggia di Venaria ove il trionfo della bellezza si chiama "Art Nouveau". Certamente l'anno 1902 ha trasformato Torino in una vetrina internazionale con l'esposizione di oggetti finalmente "seriali", destinati alle abitazioni dei nostri nonni: non meno belli dei pezzi unici, che significano una ventata di quella Belle Epoque destinata a "concludersi con la fucilazione di Mata Hari al poligono di Vincennes" (Albino Galvano). Marilina Di Cataldo ha scelto dipinti e fotografie, vasi in ceramica o peltro, disegni pubblicitari, oggetti in biscuit, al fine di trasmettere a noi - affannati viandanti dei primi vent'anni di un nuovo millennio - il senso di raffinatezza e richiesta sensualità femminile. Ci piace riportare quanto pubblicato da un'esperta attenta quale è Rossana Bossaglia a proposito dell'anno 1902: "Su tutto alitava la carola delle quattro fanciulle annodata l'una all'altra da un nastro, o sciarpa, che compone la parola ARS, nel manifesto preparato per l'esposizione da Leonardo Bistolfi." TRAMANDA: il filo fra passato e futuro
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Febbraio 2024
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