A cura di tiziano rossetto
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ARTESENZAREGOLE
a cura di Tiziano Rossetto
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Gian Giorgio Massara Maurizia Cavallero, medico, laureata anche in scienze politiche e appassionata d’arte, vanta numerose pubblicazioni (romanzi e saggi); contemporaneamente crea opere di timbro concettuale. L’ultimo suo libro IL TRENO NELL’ARTE… E ALTRI VAGONI (Ed. Tigulliana, Santa Margherita Ligure, E. 14; 180 pp, tavole a colori) accoglie saggi che traggono ispirazione dal “viaggio” interpretato dai pittori, da temi specifici oppure dalla meditazione sull’immagine. La prefazione è firmata da Marco Delpino che annota: “queste pagine sono una boccata d’aria fresca, di nostalgia” (…) Pagine scaturite da una ricerca accorta, con precisi riferimenti bibliografici e museali che confermano come la Cavallero sia una studiosa che nulla lascia al caso e tutto vuole verificare di persona. La prima opera pubblicata è la “Gare Saint–Lazare” di Monet, pittore che per ben undici volte ritrae questa stazione, mentre l’ultima è la “Natura morta con pane e uova” di Paul Cézanne; le uova amate da Felice Casorati ma anche da Salvador Dalì che le “dissemina” nel teatro-museo di Figueras. Numerosissimi sono gli artisti che dipingono locomotive, vagoni, rotaie e stazioni dopo la costruzione delle linee ferroviarie in Europa; Carlo Bossoli – autore intensamente studiato da Ada Peyrot – che testimonia, mediante opere grafiche, la linea “Torino-Genova” (1853), Salvatore Fergola autore dell’inaugurazione della “Strada ferrata Napoli-Portici”, ma soprattutto William Turner che nel 1844 magistralmente dipinge l’olio “Pioggia, vapore e velocità”: la via verso l’Impressionismo è segnata. Dal tema del treno, Maurizia passa all’esaltazione della bicicletta: Leonardo forse, ma certo Marcel Duchamp che con “Ruota di bicicletta” consacra l’arte astratta mentre Angelo Saglietti – scultore al quale di recente l’Accademia Albertina ha dedicato una mostra personale – immortala il “Biciclo”. Rimanendo a Torino, ecco ancora una tempera di Sandro Cherchi (“Ciclista”) ma anche l’utiizzo di autentici copertoni di gomma da parte di Carol Rama, personaggio che “sbeffeggia la morale borghese” e che ben volentieri accetta un invito a cena rimediato qua e là. E che dire della “Bici-Pavone” inventata da Michelangelo Pistoletto? Affidiamo al lettore i restanti “vagoni” scelti dall’autore: inquietanti soli, notti misteriose, fiamminghi bovini, denari, la Malinconia “Piuma sospinta da ricordi dolci” (Carmelo Bene), i pesci della simbologia cristiana allorché gli Apostoli si mutano in “pescatori d’anime”; oppure pesci protagonisti in “La Vucciria”. Temi tutti che Maurizia Cavallero approfondisce e ci racconta con brio e la voglia di sottolineare la presenza di spiragli nella Storia dell’Arte poco noti o fors’anche dimenticati. HIERONYMUS BOSCH - “Concerto nell’uovo” - Lille, Musée des Beaux Arts
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a cura di Tiziano Rossetto Archivi
Febbraio 2024
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