A cura di tiziano rossetto
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ARTESENZAREGOLE
a cura di Tiziano Rossetto
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Gian Giorgio Massara La mostra per Radu DRAGOMIRESCU è ospitata nella Rotonda Talucchi dell'Accademia Albertina, il cui ipogeo accoglie da oggi la targa dedicatoria per ricordare Fiorenzo Alfieri, prezioso Presidente dell'Istituto torinese sino al 2019. Dragomirescu nasce in Romania diplomandosi all'Università di Arti Plastiche di Bucarest e partecipando agli scavi archeologici sul Mar Nero. A Torino ottiene la nomina di docente presso l'Accademia esponendo quindi nelle gallerie Tucci Russo, Eva Menzio, in Arco, Paolo Tonin, Costantini nonché alla cuneese Fondazione Peano. L'attuale esposizione presentata da Edoardo Di Mauro, reca la prefazione della Presidente Paola Gribaudo che definisce l'autore "di assoluto livello internazionale", cui segue un ampio saggio di Franco Fanelli. Il catalogo che commenta tutta la produzione di Dragomirescu prende avvio dall'anno 1972 (Mano di gesso, guanto) per accogliere l'attuale installazione con bottiglie - bianche e vuote - collocate secondo un preciso disegno sotto una struttura metallica (2021). Il materiale e le tecniche usate dall'autore sono varie: acrilico su lamiera con delicati passaggi d'un bianco quasi luminescente, matita e grafite, olio su legno sino alle installazioni con pomodorini freschi, via via da sostituire, oppure filamenti neri ora aggrovigliati, ora tesi nello spazio: alle pareti dell'ipogeo, dal fondo scuro delle singole opere emergono citazioni, simboli, immagini, segni e forme fluttuanti nello spazio. Come scrive Fanelli si assiste a un "viaggio del sogno e della visionarietà", mentre l'estensore del catalogo considera le opere significanti lo scorrere dell'esistenza in parallelo alla luce e all'ombra, al visibile e all'invisibile, alla vita e alla morte. E una lieve e poetica installazione s'era ammirata nel 1984 alla Biennale veneziana (APERTO); un'opera che richiamava l'oriente, intime suggestioni, sottolineando altresì la caducità dell'esistere quanto l'amore per la natura morta fattasi preziosa. Due citazioni ormai classiche sono pubblicate in catalogo: ALDA MERINI in Delirio amoroso coinvolge il lettore nella dolente Autobiografia, mentre PIER PAOLO PASOLINI riporta una frase che sarebbe piaciuta ad A. Kaprov, ospite a Torino molti anni or sono: Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto ? Ipogeo della Rotonda, installazione
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a cura di Tiziano Rossetto Archivi
Aprile 2023
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